SANTISSIMO CORPO E SANGUE di CRISTO

3 Giugno 2018

Oggi festeggiamo il dono del corpo e del sangue di Cristo. Gesù ce li dona come segno della sua volontà di rimanere con noi e di aiutarci con la sua presenza fedele. La chiesa vuole dare solennità, anche pubblica ed esteriore, dell’ Eucaristia che Gesù ha fatto il Giovedì santo. (Oggi 3 giugno, alle ore 19 ci sarà la S. Messa con processione che partirà da Via Mascagni per giungere alla Chiesa di Madonna dei Prati).
Un tempo tale festa era vissuta di giovedì con processioni, addobbi alle finestre, canti suggestivi, fiori sparsi sulle strade…
L’Evangelista Marco oggi ci parla di Gesù che consuma con i suoi apostoli il tradizionale pasto ebraico e pronuncia le parole che danno origine all’Eucaristia. Tradito e abbandonato Gesù si consegna nelle mani dei carnefici, trasformando il pane ed il vino nel suo corpo e nel suo sangue.
“La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda, Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui” (Gv 46-58).
Dopo il Concilio Vaticano II si “partecipa” alla celebrazione eucaristica in modo più attivo e personale. Nessuno dovrebbe pensare di “assistere alla Messa” o “prendere Messa” ma tutti dovrebbero pensare di “celebrare l’Eucaristia” insieme al sacerdote e alla comunità. Al sacerdote o al Ministro straordinario dell’Eucaristia che ci offre il pane dicendo: “Il Corpo di Cristo” noi siamo invitati a rispondere “Amen”.
Questo Amen riassume tutta la nostra fede, tutto il nostro condividere i piani di Dio su di noi e sull’umanità.
E’ bello ricordare Gesù che, dopo tre anni di cammino insieme, consuma la sua ultima cena con gli amici. Il suo è stato un gesto d’amore!
Vuole camminare con noi e ci dà una mano a trainare quell’aratro che, comunque anche da soli, dovremmo trainare. Meglio essere in due. Da quanti anni facciamo la comunione magari camminando distrattamente, verso l’altare? Cosa significa cibarsi di quel pane?
Siamo noi che ci accostiamo all’altare o non è piuttosto Dio che cammina verso di noi? Siamo uomini con le nostre storie di dolore, bisognosi di cure, soli, sfiduciati ma pur sempre desiderosi di trovare un compagno di viaggio pronto ad aiutarci e ad ascoltarci. Molto spesso restiamo in silenzio e ci sentiamo indegni di ricevere il Corpo di Cristo. Ma Lui è lì, pronto a donarsi di nuovo, per trasmetterci un po’ di coraggio, un po’ di fiducia per continuare il cammino. Abbiamo fiducia!
Dopo tante giornate di deserto e di privazioni, con l’aiuto di Dio, arriveremo ad un’oasi verde dove troveremo Qualcuno pronto a darci un po’ di ristoro e farci ripartire più motivati di prima.
“Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore: volgiti a me nella tua grande tenerezza. (dal salmo 68).