INVITATI ALLA FESTA

11 Ottobre 2020

Nella parabola odierna incontriamo un re (Dio Padre) intento ad organizzare una festa per il matrimonio del figlio. Gli invitati alle nozze si comportano, però, in modo strano.
I servi inviati per annunciare il banchetto ricevono un trattamento tutt’altro che accogliente, dal momento che alcuni vengono insultati, altri bastonati e altri persino uccisi.
Se è tutto pronto e gli invitati hanno declinato l’invito, per chi sarà la festa? Sicuramente non per gli indifferenti, troppo presi dalle loro cose, affari, campi ecc. Ma, una festa è tale sia per il festeggiato che per gli ospiti… allora? Il re riempie la sala con una nuova categoria di persone: i passanti chiamati dai servi agli incroci delle strade. Non hanno fatto nulla per meritarsi un invito al banchetto: sono tutti, buoni o cattivi.
La festa non è soltanto per i giusti, è per chi abbandona i propri affari per rispondere all’invito del re.
Dio chiama, lascia entrare tutti e così riempie la sala.
Se la parabola finisse qui avrebbe un lieto fine; ma non è così.
Vi è tra gli invitati un individuo senza abito nuziale.
La veste nuziale non consiste solo in un abito da indossare. Quest’uomo non è peggiore degli altri. Ma lui non si confonde con gli altri, non è in comunione con gli altri. E’ solo, isolato, non è partecipe gioioso alle nozze. E’ incredulo di fronte alla bontà di Dio, E’ come se la sua testa fosse altrove.
Quest’uomo non si è lasciato amare ! L’incontro con Dio è festa, gioia, danza, sorriso. Non aveva capito che il regno di Dio non è per i buoni, ma per quanti rispondono di sì all’invito e ci mettono qualcosa di proprio. Non servono grandi virtù !
La frase finale del Vangelo: “Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti” sollecita una nostra risposta, la nostra disponibilità, la testimonianza personale per far crescere il Regno di Dio fra noi.