FRAGILITA’ 

18 Agosto 2019

Capita a tante persone, per lavoro o per scelta o condizione di vita, di trovarsi a stare vicino a persone che sono fragili, malate, sofferenti e che hanno bisogno di assistenza anche nelle più normali attività quotidiane. Questo servizio, come ci ricorda Papa Francesco, quando si prolunga nel tempo, può diventare faticoso e pesante. E’ relativamente facile servire l’altro per qualche giorno, ma è difficile accudire una persona per mesi o addirittura per anni, anche quando essa non è più in grado di ringraziare.
Ci sono tante fragilità e spesso, di fronte alle fragilità altrui, ci troviamo impreparati, immobili.
Ci vuole coraggio! Non esistono “ricette che vanno bene per tutti” ma possiamo individuare tre passaggi per sollevarci dalla sofferenza:Sognare, Ripartire, Rischiare.
Sognare – Ognuno di noi nasconde una speranza per la propria vita, un sogno da realizzare.
Ripartire – Quando si sbaglia strada (e si sbaglia strada fortunatamente tante volte) si può ripartire da dove si è caduti e prendere la caduta come una sosta di riflessione e un punto di ristoro per darsi forza nel riprendere il cammino. Così gli errori possono essere visti non più come zavorre ma come aiuto per osservare meglio la direzione da prendere e individuare la rotta.
Rischiare – Per accogliere la chiamata di Dio – insegna papa Francesco – occorre mettersi in gioco con tutto se stessi e correre il rischio di affrontare una sfida inedita, nuova. C’è una grande saggezza, propria del rischio, che lo trasforma in un motore straordinario per andare alla scoperta della propria strada nella vita. Con questo spirito potremo essere di aiuto agli altri.
In questo cammino ci sono di aiuto le parole di S. Paolo: Quando sono debole è allora che sono forte” (2 Cor 12,10).