DOMENICA DELLA DIVINA MISERICORDIA

24 Aprile 2022

Nella liturgia odierna incontriamo Gesù che dona il suo perdono agli apostoli e chiede loro di esercitare il ministero del perdono nella comunità cristiana. Sono uomini perdonati; pertanto possono perdonare a loro volta.
E’ anche la domenica di Tommaso, l’apostolo che più rappresenta l’uomo moderno, sempre alla ricerca di prove convincenti.
Tommaso non chiede di vedere il volto di Gesù ma le piaghe.
Gli basta contemplare i segni della passione. Vuole toccare … ma poi di fatto non tocca. Tommaso crolla in ginocchio ed esclamerà: “Mio Signore e mio Dio”. (Gv.20,28).
Era fatto così Tommaso. No. Non era scettico. E tanto meno incredulo. Voleva solo vederci chiaro” (Tonino Bello).
A noi non è dato contemplare il volto di Gesù. Possiamo tuttavia contemplare le piaghe nella carne dei tanti fratelli e sorelle vittime dell’odio, delle emarginazioni, dei soprusi, delle guerre in atto.
Perché gli apostoli avevano paura e stavano rinchiusi?
Temevano di essere perseguitati per le loro idee e di fare la stessa fine del loro Maestro.
Per diffondere il “Regno di Dio” è necessario, oggi come allora, favorire un mondo di giustizia, di parità, di fraternità. Il tutto attraverso il coraggio, sopportando ostilità e dissenso.
La nostra certezza? Il Signore verrà. Il Signore viene quando una famiglia è riunita attorno alla tavola con occhi di bambini gioiosi, occhi di anziani pensosi e sereni, marito e moglie vicini.
Tutto questo crea una forza grande che tiene uniti, una forza più grande degli errori, più grande di ogni prova.
Alla fine del nostro cammino, talvolta difficile, doloroso, pieno di insidie c’è sicuramente una luce: Cristo Risorto!