CHIAMAMI E IO TI SEGUIRÒ

1 Maggio 2022

Gli apostoli sono tornati a pescare sul loro lago. Ritrovano la barca, le reti, il vecchio mestiere. Sono delusi, scoraggiati, gettano le reti ma non pescano nulla.
Un personaggio sconosciuto si avvicina. Li invita a fidarsi e a gettare, ancora una volta, la rete dalla parte destra della barca.
La pesca è straordinaria. Riconoscono, solo allora, il Signore Gesù che poi si ferma sulla spiaggia a mangiare con loro.
E’ Gesù che prende la parola e chiede a Pietro per tre volte se lo ama, come se volesse metterlo alla prova, dopo il tradimento nella notte della passione.
Gesù non rimprovera, non rinfaccia, non accusa, non chiede.
A Dio non interessa né giudicare, né condannare. Lo stile di Dio è tenerezza, umiltà, misericordia.
Ciò che conta è: “Adesso, Pietro, mi ami tu? Pietro mi amerai d’ora in avanti? E’ in nome del presente e del futuro che il passato è perdonato e cancellato. Dio guarda avanti.
L’uomo non coincide col suo tradimento. L’uomo non coincide col suo peccato, ma con la sua capacità di amore futuro. Gesù è mendicate, mendicante senza pretese, si accontenta.
Sta a noi rispondere: Tu sai tutto, Signore, tu sai che un po’ di bene te lo voglio. Un po’ di bene tra tanta indifferenza, un po’ di attenzione tra tanta distrazione, tra tanto inganno.
Tu lo sai, Signore, chiamami e io ti seguirò.
Seguire Cristo, come è stato per Pietro, significa vivere la vita ogni giorno con amore, disposti a metterci in cammino dove Lui ci indicherà.