DIVENTARE TESTIMONI DELLA BUONA NOTIZIA
18 Aprile 2021
Gli apostoli non si aspettavano che Gesù risorgesse o si facesse vivo dopo la crocifissione. La risurrezione è stata per loro una sorpresa.
Mentre stavano rinchiusi, pieni di paura, è Gesù a prendere l’iniziativa, a presentarsi in mezzo a loro dicendo: ”Pace a voi!”.
Gli apostoli non vogliono credere, hanno dei dubbi, non sono predisposti. E’ Gesù che, ancora una volta, interviene e chiede loro un po’ di pesce arrostito che mangia davanti a loro, in amicizia.
Il cibo è necessario per l’uomo e, nella preghiera del Padre Nostro, c’è l’invocazione: “Dacci oggi il nostro pane”.
Gesù non solo ci invita a mangiare, ma ci spinge ad impegnarci perché tutti gli uomini e le donne abbiano da mangiare. Gesù, che mangia il pesce insieme a loro, compie un gesto che crea comunione, fraternità, famiglia. Il mangiare assieme è un superamento dell’individualismo: è il passare dall’io al noi, da mio al nostro.
Gesù, che ci ha amato per primo, sa bene che, spesso, il nostro peggior problema, quello che ci paralizza, è il lasciarci prendere dalla paura.
E’ ancora Gesù ad avvicinarsi e a dirci: “Coraggio, sono io, non temete!” (Mc 6,50).
Quanta fatica facciamo tutti noi a riconoscere il Risorto presente nella nostra vita. Gesù, che conosce il cuore dell’uomo, di ogni uomo, sa che abbiamo bisogno di essere accarezzati, altre volte di essere scossi.
E nel rimprovero c’è già la soluzione: il problema del non credere è legato alla poca familiarità che abbiamo con la Parola.
Dovremmo allenarci a ripetere la bellissima preghiera: “Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto”.
Gesù è davvero il Risorto e, nel cammino, sempre ci accompagna.
Gesù ci invita a diventare testimoni, non tanto per convincere, quanto per essere segno. Nessuno può considerarsi perduto per sempre, Si può sempre invertire la marcia, cominciando dal modo di vedere, di considerare gli altri esseri viventi.
La Conversione del cuore non è un traguardo raggiunto ma un processo senza fine.