DIO MI AMA PER CIO’ CHE SONO

13 Dicembre 2019

Per bocca del profeta Isaia la prima lettura odierna annuncia agli ebrei un nuovo esodo, la liberazione dalla schiavitù. Dio stesso si mette alla guida del suo popolo e lo riconduce a Gerusalemme. Come un pastore che fa pascolare il gregge porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri.
Il Vangelo di Luca che oggi ci viene proposto comincia con l’espressione: Il popolo era in attesa. Di chi? Di che cosa?
La liberazione dall’occupazione romana era attesa da molto tempo. I tempi erano maturi e l’attesa del Messia era all’ordine del giorno.
Gesù, ricevuto nel Giordano il Battesimo da Giovanni Battista, lo troviamo in preghiera rivolto al Padre. Qui avvengono alcuni elementi centrali: Il cielo che si apre, la discesa dello Spirito, la voce del Padre che dice: “Tu sei il Figlio mio, l’amato. In te ho posto il mio compiacimento” (Lc 3,22).
Questa è una frase che tutti vorremmo sentirci dire.
Da questo momento Gesù abbandona la vita privata e inizia l’esperienza della predicazione del Regno di Dio tra gli uomini.
Che cosa ha rappresentato per Gesù il suo Battesimo?
– un gesto di umanità, di umiltà. Gesù si fa uomo.
– l’uscita dalla vita privata per entrare nella vita pubblica.
– Gesù è il Figlio amato dal Padre.
– l’inizio della sua missione con uno stile che gli è proprio; “Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta” (Is 42,2-3).
Gesù non castiga né punisce se la nostra fiamma è debole ma la fa diventare più luminosa. Non rompe ciò che si sta spezzando ma si fa medico e guarisce. Davanti a Dio noi siamo liberi, liberi perfino di non essere forti, liberi di essere deboli, liberi di chiedere aiuto, di pregare, invocare.
Nello scorrere della nostra vita siamo sempre preoccupati di essere gentili, all’altezza delle situazioni, forti, affidabili, socievoli ecc. Il Vangelo dice invece che Dio ci ama per primo. Non importa se alla fine ci sarà poco da salvare, se avremo percorso strade sbagliate. Dio tende la mano ai peccatori, non vuole il nostro cambiamento con le minacce ma con la forza del suo amore.
Oggi noi alziamo gli occhi alla ricerca di CIELI NUOVI ma spesso ci sembrano invece chiusi a causa di guerre, violenze, solitudini e disperazioni. I cieli possono aprirsi anche per noi se sapremo nutrire di preghiera le nostre giornate.