CREDERE E’ LASCIARSI SORPRENDERE

28 Aprile 2019

         Oggi è la domenica della Divina Misericordia di Dio.
L’iniziativa è di San Giovanni Paolo II che ha accolto il desiderio di Gesù, apparso nel 1931 in una visione privata ad una suora polacca, oggi santa, suor Faustina Kowalska. Gesù stesso chiese l’istituzione della festa.
Gesù dona il suo perdono agli apostoli e chiede loro di esercitare il ministero del perdono nella comunità cristiana.
Oggi incontriamo gli apostoli smarriti, confusi, pieni di paura. Le porte dove si trovano sono chiuse. Temono di fare la stessa fine del loro maestro.
Gesù si presenta a loro, mostra le mani, i piedi, il costato trafitti e ridona loro la fiducia.
Agli apostoli dice:Perché siete turbati e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi, sono proprio io! Toccatemi e guardate”. Chissà quali sentimenti avranno provato gli apostoli che avevano visto Gesù crocifisso, morto e sepolto. Ora lo incontrano di nuovo, lo toccano con le loro mani, mangiano e bevono con lui! A questi apostoli, poco affidabili, Gesù varcando le soglie chiuse dei loro cuori, offre il saluto della pace, che è riconciliazione e perdono.
Gesù afferma che l’autentico privilegio consiste nel non aver presenziato all’evento della risurrezione e, ciononostante, nel decidere di credere.
E’ anche la domenica di Tommaso, l’apostolo che più rappresenta l’uomo moderno, sempre alla ricerca di prove convincenti.
Tommaso volle toccare, ma poi di fatto non toccò, seppe arrestarsi e cadde in ginocchio dicendo: “Mio Signore e mio Dio”.
Di fronte a Dio che si manifesta, si può reagire in modi diversi. C’è Tommaso che poi lo testimonierà. Ma ci sono anche quelli che, come i discepoli di Emmaus, non si sentono abbastanza convinti e preferiscono fuggire.
Tommaso diventa figura della incomprensione e della necessità di una verifica che aiuti la fede. Siamo lontani dal condannare Tommaso per tale atteggiamento; dobbiamo piuttosto riconoscerlo quale fratello nel dubbio.
Lui vuole vedere e toccare, ha una fede critica ed esigente.
Anche noi vogliamo toccare.
Tommaso viene esortato ad essere fiducioso e non diffidente.
E’ un appello rivolto a tutti noi.