BEATI VOI CHE …

17 Febbraio 2019

L’Evangelista Luca racconta che Gesù, dopo essere salito su di un monte e aver passato tutta la notte in preghiera, raduna i suoi discepoli e ne sceglie dodici. Sceso dal monte guarisce gli ammalati e proclama le “ Beatitudini” agli apostoli ed alla folla venuta da lontano.
Gesù annuncia la sua simpatia verso le categorie più umili e in difficoltà; le sue beatitudini esprimono un programma di vita pieno di speranza.
Gesù parla a persone senza peso sociale; sono loro i “beati”. Le sue parole sono una risposta alla loro fatica di vivere, all’emarginazione in cui essi da sempre vivono, presi dalla povertà, dalla inevitabile sofferenza, non di rado vittime della prepotenza.
Gesù vede queste persone “Come pecore che non hanno pastore”.
(Mc 6,34). Gesù si rivolge a loro, che sono i miti, i poveri, gli affamati, coloro che hanno motivo di piangere e attendono con il cuore puro l’arrivo del Messia. A tutte queste persone è destinata la salvezza. Gesù manifesta attenzione verso chi ha fame ed è nel pianto, a chi patisce l’odio e il disprezzo a causa del Vangelo.
Presso il popolo ebraico, per lungo tempo, la ricchezza venne considerata una benedizione di Dio e la povertà un castigo. E’ il povero, tuttavia, che si trova a maggior ragione in diritto di attendere il messia per un futuro migliore.
La sua povertà è una grande occasione per essere più libero per Dio e per le cose che contano. Gesù, che ama e preferisce i poveri per la loro indigenza, rivolge parole dure, di rammarico, nei confronti dei ricchi e dei sazi. Anche tra i cristiani c’è chi sente il fascino abbagliante del denaro, ostenta il lusso e l’abbondanza, c’è chi è ingordo e vive per accumulare possesso su possesso.
Inchieste e sondaggi rivelano che i giovani, collocano la ricchezza al primo posto della scala dei valori; assistiamo ad una corsa affannosa verso il successo, alla ricerca di professioni sempre meglio remunerate e di amicizie sempre più interessate.
Le Beatitudini di Gesù, in particolare quella della povertà, hanno ancora un senso? Certamente sì! Gesù ci dice chiaramente che la ricchezza non può riempire il cuore di un uomo. Anche chi è ricco, sazio, potente, sempre in bella mostra può provare, nel suo intimo, solitudine, amarezza, non senso.
Oggi, noi tutti, popolo che Egli pasce, siamo invitati a prendere coscienza della nostra realtà, alzare lo sguardo e ad avere fede perché “Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito”. (Sal 34,19).