UNA GIOIA PAZIENTE…
UNA PAZIENZA GIOIOSA!
Non può capire e vivere l’Avvento chi non attende il Signore, chi è stordito e distratto dalla preoccupazione per sé stesso; ma nemmeno chi ha paura ed è nella disperazione è entrato nello spirito dell’Avvento, perché sapere che il Signore è vicino, anzi è già in mezzo a noi, non può che riempirci di gioia, di consolazione e di pace.
Allora, in questa attesa che il tempo dell’Avvento ci esorta a vivere, abbiamo ancora bisogno del Battista, della sua voce, del suo non scandalizzarsi, dei preparativi da lui messi in atto. Per questo Gesù istruisce i suoi discepoli su Giovanni Battista: avranno, avremo sempre bisogno di capirne la profezia. Non aveva forse appena detto Gesù: “Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli”? (Mt 10,32). E Gesù rende testimonianza a colui che gli ha reso testimonianza.
È una testimonianza di cui non possiamo fare a meno, non solo nel tempo dell’Avvento, ma nell’intero tempo della Chiesa: un tempo attraversato da dubbi, contraddizioni, perplessità, dal venir meno della fede, dall’immiserirsi della speranza, dal raffreddarsi della carità. Eppure, un tempo di benedizione, un tempo propizio per la conversione.
Questa terza Domenica del nostro cammino verso il Signore che viene, vuole essere proprio un invito insistente e caloroso alla gioia; una gioia, però, che non è ingenua e superficiale, ma conosce la virtù della PAZIENZA, che sa sperare senza scoraggiarsi, e senza false scuse sa portare quei frutti di carità e di giustizia che sono la vera liberazione attesa da tanti fratelli, vicini e lontani da noi, per i quali la nostra gioiosa speranza deve essere veramente un “vangelo”, una buona notizia!