MISERICORDIOSI COME…..

24 Febbraio 2019

La liturgia odierna ci invita a ritornare sul tema delle Beatitudini. Oggi il discorso si fa un pò più difficile perché ci viene chiesto di amare i nemici e di essere generosi e misericordiosi com’è misericordioso Dio nei nostri confronti.
Siamo dunque invitati a non seguire più l’antica legge “occhio per occhio, dente per dente” ma ad abbracciare una logica nuova. Ancor oggi in noi prevale la logica del dare e dell’avere, della giustizia dura, del farla pagare. Se vogliamo essere seguaci di Gesù dobbiamo invece adottare un comportamento diverso, che non divida, non discrimini, non separi. Ci viene richiesto di superare ogni barriera e di far cadere le differenze di classe, razza, religione.
Nella nostra società sono frequenti i casi di irriducibili e dolorose rotture famigliari, nate non di rado, da questioni di eredità. Quanti fratelli, dopo la morte dei loro genitori, chiudono il cuore, il contatto, il saluto!
La vita della gente è piena di questo tipo di rancori. Non di rado è questo il clima che si respira anche nell’ambiente di lavoro, nei condomini, coi vicini.
E’ difficile perdonare, è grande la voglia di vendicarsi. C’è chi vede nemici dappertutto. Se non proprio nemici, sovente ci sono gli scocciatori, i maldicenti, gli attaccabrighe, gli insopportabili.
Come regolarsi? Gesù dice: “Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6,36).
Il Cardinale Martini ha detto: “ Se uno ti percuote una guancia, porgigli anche l’altra. Sorprendi il tuo nemico e sta a vedere cosa succede. Una concessione, una sorpresa, una cortesia fa sì che qualche inimicizia si spenga da sola”.
Leggendo la Bibbia scopriamo che ogni uomo cova un desiderio d’onnipotenza, la volontà di primeggiare. Per conseguire questo traguardo noi lottiamo contro ogni forma di minaccia o di possibile attentato ai nostri desideri. Così accade che ogni uomo veda nell’altro un concorrente, un nemico da cui doversi proteggere e difendere. Gesù conosce queste realtà, le ha conosciute personalmente quando i concittadini lo rifiutano e tentano di ucciderlo, le sperimenta tra i Samaritani che gli impediscono di attraversare il proprio territorio. Gesù, il nostro Maestro, non si ribella. E’ venuto per amare e amare vuol dire non pretendere che l’altro ti capisca, ti accolga, ti mostri riconoscenza.