AVERE FEDE:
RICONOSCERE E RENDERE GRAZIE!

Il Cristo risorto ci convoca ogni Domenica per partecipare al suo rendimento di grazie al Padre per i doni della vita e della bellezza del mondo.
Come accadde un tempo a molti ammalati, anche oggi Gesù ci salva gratuitamente con la sua Parola forte e con il dono di sé stesso nel Pane di vita.
Apriamoci alla contemplazione dell’amore gratuito di Dio e diciamogli il nostro «grazie», abbandonando quella mentalità utilitaristica ed egocentrica che snatura il nostro rapporto con lui.

L’Eucaristia, infatti, è – come dice il nome – azione di grazie senza altra utilità, senz’altro scopo che se stessa: è la gioia che fiorisce dalla contemplazione di Dio grande nell’amore, che nasce dalla scoperta di essere salvati gratuitamente.
La gratitudine è difficile e richiede la messa a morte del proprio narcisismo per entrare nel novero di coloro che si sanno graziati.
Pertanto: autentificazione della fede è la dimensione eucaristica, ovvero la capacità di riconoscere, nel senso di entrare nel riconoscimento per giungere alla riconoscenza. Si tratta di riconoscere l’intervento di Dio nella semplicità e opacità dell’umano, del reale. Ma il riconoscimento è pieno quando si dilata nel rendimento di grazie. Quando lo sguardo che ha visto l’umano, da quello stesso umano risale al divino. Allora il culto è autentico e celebrato nella vita, nella trama delle relazioni, nella qualità dei gesti, delle parole e degli sguardi. Allora la conversione è compiuta: il samaritano «tornò indietro (fece conversione”) lodando Dio a gran voce» (Lc 17,15). La lode a Dio si unisce in modo inscindibile al rendimento di grazie a Gesù. Nell’uomo Gesù si manifesta il volto di Dio!