CHI E’ L’ALTRO PER ME?
Partecipiamo all’Eucaristia domenicale per celebrare il Signore Risorto: per ascoltarne la Parola e nutrirci del suo Corpo e del suo Sangue…
Non può essere un incontro inefficace, che non cambia niente: deve diventare l’occasione da non perdere per fare nostra la vita di Cristo, per assimilare il suo amore per il Padre e per i fratelli.
C’è un “oggi” della vita – la nostra! – che offre il tempo e lo spazio per vedere il povero e prendersene cura! C’è un quotidiano – il nostro! – che può essere riempito di senso facendone l’ambito dell’incontro, della cura, della relazione, della compassione! C’è una casa – la nostra! – la cui porta può aprirsi e accogliere e dare riparo a chi ne è privo!
Al rozzo buon senso del ricco che obietta che molto più potente delle Scritture è un prodigio come un morto che torna tra i vivi, Abramo ribatte in modo definitivo che “se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi nemmeno se uno risorgesse dai morti”. La stessa fede nel Cristo risorto si fonda sulle Scritture (cf. Lc 24). In sintesi: il povero e la Scrittura sono i sacramenti che nell’oggi possono raggiungere l’uomo e guidarlo verso la salvezza!
La “comunione” che viviamo in chiesa tra noi e con Dio deve diventare lo stile di tutta la nostra vita, vincendo l’egoismo che ci chiude in noi stessi e aprendoci all’azione dello Spirito che fa di noi degli “uomini/donne di Dio”, capaci di dare concretezza quotidiana alla giustizia e all’amore!