PANE PER TUTTI 

29 Luglio 2018

Oggi la liturgia ci propone uno dei miracoli più famosi di tutto il Vangelo; una inaspettata abbondanza di pane e pesci per migliaia di persone.
Ancora una volta il nostro Buon pastore è seguito da una grande folla per la quale sente compassione. La moltitudine di uomini e donne lo ha seguito a lungo senza stancarsi e ora ha sicuramente fame.
E’ Gesù che provoca gli apostoli e li sfida a dar da mangiare a questa massa enorme di persone. Sarà la generosità di un ragazzo “cinque pani d’orzo e due pesci” che offrirà a Gesù la materia prima per il miracolo. Tutti si sazieranno e, alla fine, verranno raccolti dodici cesti di avanzi.
Questa abbondanza di cibo ci indica l’amore traboccante di Dio verso l’uomo, amore che non ha limiti e che non si ferma neanche di fronte allo straordinario pur di manifestarsi.
Come sentirci oggi coinvolti da questo miracolo?
Ognuno di noi è chiamato a mettere a disposizione di Dio quel poco che ha e il Signore interviene moltiplicando a dismisura il nostro dono.
E’ un forte richiamo a vivere solidali. Nel mondo milioni di bambini e uomini muoiono ogni anno di fame eppure “a Milano vengono buttati 400 quintali di pane al mese. E nessuno li vuole” (Corriere della Sera). In Inghilterra un terzo della spesa finisce nella spazzatura.
Già il Concilio Vaticano II ebbe a dichiarare: “ Mai il genere umano ebbe a disposizione tante ricchezze, e tuttavia una gran parte degli uomini è ancora tormentata dalla fame e dalla miseria. Mentre folle immense mancano dello stretto necessario, alcuni vivono nell’opulenza e dissipano i beni” (Gaudium et Spes N. 4 – 63).
Sosteniamo la Caritas Parrocchiale che ogni ultima domenica del mese raccoglie generi di prima necessità (latte, olio ecc.) all’interno delle quattro chiese. E’ un piccolo, concreto aiuto alle famiglie in difficoltà.

UN ALTRO PANE

5 Agosto 2018

Dopo il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, di domenica scorsa, Gesù oggi invita la folla a riflettere su Colui che ha compiuto questo prodigio e ad aprirsi ad “ un altro pane “che sfamerà per sempre.
Già nella prima lettura sappiamo che Dio ha nutrito il suo popolo, in fuga dall’Egitto verso la Terra Promessa, con la manna e con le quaglie.
Gesù, alla folla sazia per il pane mangiato, fa l’invito a darsi da fare non per ottenere ancora quel pane materiale destinato a perire, ma ad aprirsi a Lui, che può dare un pane “che dura per la vita eterna “
Alla folla incredula Gesù dirà: “Io sono il pane che discende dal Cielo, mandato dal Padre e che dà la vita al mondo! Pane che sfama per sempre”
Quale insegnamento possiamo trarre dal Vangelo odierno?
Oggi abbiamo tutti il necessario per vivere. Molte associazioni di volontariato provvedono ai meno abbienti. Ci basta il benessere acquisito, il conto in banca, una bella macchina, la casa …
In compenso siamo denutriti nella fede. Non abbiamo il desiderio della ricerca, dell’approfondimento. Facciamo fatica a dare un senso alla nostra vita capace di spegnere la nostra fame e la nostra sete.
Ricordiamoci, però, che la vita non fa sconti a nessuno.
Diamoci da fare per costruire qualcosa di valido e abbandoniamo le fragili illusioni che quotidianamente inseguiamo.
“Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere ma in ciò per cui si vive” (F. Dostoevskij).